Tour du Doubs 2018, acuto di Julien Simon! Bardet beffato da un problema meccanico

Julien Simon (Cofidis) si è imposto in una volata ristretta al Tour du Doubs 2018. Il corridore francese è riuscito ad avere ragione allo sprint di tre dei quattro uomini con cui aveva attaccato a circa 50 km dall’arrivo. Alle sue spalle si sono piazzati Ignatas Konovalovas (Groupama-FDJ) e Rein Taaramae (Direct Energie), mentre Guillaume Martin (Wanty-Groupe Goubert) è rimasto fuori dal podio. Beffa finale per Romain Bardet (AG2R La Mondiale), fermato da un problema meccanico proprio nel finale della corsa, quando aveva attaccato dal terzetto di testa in discesa, terminando a terra e compromettendo le sue chance. Lo sprint del gruppo dei battuti è stato regolato da Kévin Le Cunff (Saint-Michel-Auber-93), che ha chiuso in quinta posizione.

La partenza è caratterizzata da un ritmo elevato e qualche tentativo di fuga. Dopo due chilometri, riesce a conquistare un discreto margine Charles Quarterman (Leopard Pro Cycling), che viene ripreso poco dopo. L’azione buona viene promossa al chilometro 15, quando evadono dal plotone Julien Trarieux (Delko Marseille Provence KTM), Gaëtan Pons (Leopard Pro Cycling), Fabien Doubey (Wanty-Groupe Gobert), Sergio Rodriguez Reche (Euskadi Murias) e Dylan Page (Svizzera). Il gruppo dei favoriti lascia fino 3 minuti di vantaggio prima di mettersi a lavorare per ricucire. A 63 km dall’arrivo il ritmo alto dettato dal plotone fa spegnere il tentativo dei cinque di testa, che vengono riassorbiti.

A questo punto iniziano gli scatti dei possibili protagonisti. Il primo a muoversi è Romain Sicard (Direct Energie), alle cui spalle prova a rispondere Alex Guérin (Delko Marseille Provence KTM). L’azione di entrambi viene presto rintuzzata dal gruppo. La corsa si infiamma sulla terza salita: un quintetto composto da Romain Bardet (AG2R La Mondiale), Julien Simon (Cofidis), Rein Taaramae (Direct Energie), Ignatas Konovalovas (Groupama-FDJ) e Guillaume Martin (Wanty-Groupe Gobert) riesce a evadere dal plotone, che si spezza in diversi tronconi. Il primo a inseguire è formato da Anthony Delaplace, Pierre Luc Périchon, Maxime Bouet (Fortuneo-Samsic), Silvan Dillier (AG2R La Mondiale), Kévin Le Cunff (Saint-Michel-Auber 93), Lucas De Rossi, Rémy Rochas (Delko Marseille-Provence KTM), Lilian Calmejane, Bryan Nauleau, Romain Sicard (Direct Energie), Romain Seigle, Tobias Ludvigsson, Benoît Vaugrenard (Groupama-FDJ) Pierre Gouault, Pierre Idjouadiene (Roubaix-Lille Métropole), Michele Gazzara (Sangemini-MG.Kvis Olmo Vega), Marco Minnaard (Wanty-Groupe Gobert) et Marc Hirschi (Svizzera). Gli inseguitori, anche per la presenza di alcuni compagni di squadra degli attaccanti, non trovano un grande accordo, e scivolano rapidamente oltre il minuto di distacco.

Già a una ventina di chilometri dal traguardo sembra chiaro che il successo di tappa sia un discorso tra i cinque di testa. A quel punto ogni accordo salta: Taaramae smette di dare i cambi in testa, Simon prova ad allungare, venendo subito ripreso da Bardet. Il capitano dell’AG2R La Mondiale parte in contropiede, ma gli altri collaborano per rientrare. Sull’allungo di Konovalovas, Bardet rientra per primo portandosi dietro Martin, ma i tre tentennano e vengono ripresi. Tornati tutti insieme, sul Larmont Bardet rimane solo con Taaramae e Simon, e prova ad attaccare in discesa. Il francese sbaglia una curva e termina a terra, rialzandosi prontamente. Le sue possibilità di vittoria sfumano però per un problema meccanico, che lo taglia fuori dai giochi. Rientrato Konovalovas, Simon gestisce perfettamente la volata e va a prendersi la vittoria, davanti al lituano e all’estone.

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